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Introduzione

 

Negli ultimi anni lo sviluppo prepotente della diffusione della rete Internet (la Rete), e in particolare del sistema noto come ``World-Wide Web'' ha permesso, e in un certo senso imposto, a molte organizzazioni di avere una presenza organica delle proprie informazioni a disposizione di un pubblico sempre più vasto di utilizzatori della Rete. Questa travolgente crescita ha, prevedibilmente, visto la nascita di sistemi informativi spesso non ben adattati alle possibilità e necessità del medium o addirittura non consistenti con la realtà che dovevano schematizzare.

Evidenzieremo come questi problemi siano spesso dovuti a una carenza organizzativa del sistema informativo, figlia di politiche di gestione troppo controllate centralmente o al contrario troppo orientate a lasciare ``mano libera'' alle strutture periferiche dell'organizzazione, e proporremmo quello che chiamiamo un modello cooperativo per la gestione di questi servizi. È intenzione mostrare come il modello cooperativo offra i migliori risultati in termine di efficienza di gestione e di scalabilità.

Nei §§ 12 si vedrà l'evoluzione e lo stato attuale di Internet e del World-Wide Web, con particolare enfasi sugli effetti che questo mezzo di comunicazione può avere nei confronti della diffusione di informazioni e delle attività operative di un'organizzazione strutturata (§ 3).

In particolare, proporremo una classificazione in diverse tipologie delle informazioni generate dall'organizzazione per evidenziarne l'attendibilità rispetto al dominio dei dati e per studiare come le politiche di gestione decise per ciascuna di queste classi di informazioni siano alla base della diversa struttura del sistema informativo e del modello adottato. Inoltre, si porrà l'accento sulle diverse necessità degli utenti del sistema quando essi appartengano o meno all'organizzazione.

Nel corso del § 4 daremo una definizione formale di quello che chiamiamo un ``modello di gestione'' per un sistema WWW e di quali sono i punti chiave che distinguono un modello da un altro. Nel seguito, concentreremo la nostra attenzione su tre diversi modelli possibili di gestione: quello in cui una struttura centrale dell'organizzazione gestisce completamente le informazioni del sistema, e che chiameremo perciò centralizzato (§  5.1); quello in cui la funzione di controllo centrale è del tutto assente, e che perciò sarà indicato come decentralizzato (§ 5.2); e infine quello cooperativo (§ 7), con particolare enfasi sugli aspetti delle regole e degli strumenti di supporto che secondo la nostra analisi consentono la gestione in maniera naturale ed efficiente.

Un approccio diverso e complementare a questa modellazione è utilizzato nello stato dell'arte degli strumenti formali per sistemi ipermediali, tra i quali analizzeremo in particolare la englishRelationship Management Methodology(§ 6.1) e l'Object-Oriented Hypermedia Design Method (§ 6.2), in cui il progetto di un servizio WWW è analizzato con procedure orientate agli oggetti e analoghe a quelle dell'ingegneria del software. Vedremo l'integrazione di queste metodologie con i nostri modelli, evidenziando come si adattino a domini del sistema informativo caratterizzati da una forte struttura, caratteristica non sempre riscontrabile nei servizi di tipo World-Wide Web, e quindi come questi strumenti possano essere applicati parzialmente, sulla base di un'analisi preliminare.

Verranno alla fine mostrati i principali strumenti di supporto all'utilizzo di un modello cooperativo (§ 9) e alcuni casi di studio in cui il modello è stato adottato, in toto o parzialmente, come sistema organizzativo per il servizio WWW: in particolare il servizio Web centrale del Politecnico di Torino (§  8.3), il sistema informativo dell'associazione La Città Invisibile (§ 8.1) e il servizio proposto dalla Coalizione dell'Ulivo durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del 1996 (§ 8.2). Ciascuno di questi casi studio evidenzia particolari aspetti del modello descritto, in particolare confrontandolo con i modelli ``classici'' che potevano essere utilizzati in alternativa.


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Alessio Bragadini