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La Coalizione dell'Ulivo

 

La campagna elettorale per le elezioni politiche italiane dell'aprile 1996 è stata la prima che si è svolta da quando la Rete non era più uno strumento esclusivo per gli addetti ai lavori ma era diventata un fenomeno di costume trattato ampiamente dai mezzi di informazione ``tradizionali''. Per quanto non sviluppati come per le elezioni presidenziali americane [Sto96], non c'è da stupirsi se buona parte dei partiti maggiori hanno fornito informazioni anche tramite il World-Wide Web. La quasi totalità dei servizi [Int96] hanno adottato implicitamente un modello centralizzato, con personale tecnico che immetteva nel sistema le informazioni provenienti dalle segreterie politiche in accordo con la modellazione del dominio delle informazioni.

La Coalizione dell'Ulivo ha seguito un approccio diverso, dovuto in parte a una situazione già avviata da parte di alcuni gruppi di sostenitori durante l'evoluzione della candidatura di Romano Prodi, ed alla struttura stessa della coalizione, che non si basava su una vera e propria organizzazione di partito. Per fronteggiare ``l'evento elezioni'', è stato perciò varato un vero e proprio progetto [Pic96a] per la gestione ``telematica'' della campagna.

In particolare, si trattava di coordinare le informazioni e il lavoro di due gruppi distinti di volontari, ciascuno con un proprio servizio WWW in opera (il ``ForumProdi'' e i ``CyberProdi''), con i comunicati stampa e le notizie fornite dal quartier generale elettorale in modo da fornire all'utente esterno un servizio integrato, organizzato intorno al server centrale della coalizione, progettato secondo un modello cooperativo su più demoni in cui le altre unità del servizio erano appunto i servizi prima citati e gli uffici centrali di Roma e Bologna.





Alessio Bragadini