L'organizzazione delle unità informative all'interno di un modello cooperativo cerca di seguire quella delle funzioni operative dell'organizzazione che vuole rappresentare: in questo modo le strutture che effettivamente modellano la realtà del dominio dell'organizzazione e i suoi cambiamenti possono operare in modo che le informazioni presenti nel sistema riflettano il più chiaramente possibile la situazione reale. Inoltre, la divisione per funzionalità operative permette di isolare molto più efficacemente le modifiche di informazioni che provochino modifiche a cascata in altre unità informative, o quanto meno sono più facilmente prevedibili, in quanto associate direttamente con il modo di funzionare intrinseco dell'organizzazione.
Questa politica di suddivisione può essere spinta molto in
profondità, definendo come unità informative autonome non solo
strutture o grossi progetti ma anche, quasi sempre utilizzando il
concetto della ``catena'' di deleghe, piccoli progetti o aspetti
particolari di un'unità informativa che si dimostrino
sufficientemente indipendenti da risultare più facilmente gestibili
attraverso una titolarità delegata.
Ugualmente, queste unità informative vengono rese appena possibile autonome, cioè sono esse stesse a gestire il punto di validazione per queste informazioni, unico e finale; in questo modo si massimizza l'accoppiamento tra la modifica delle informazioni nella ``realtà'' del dominio e la modifica apportata sul sistema informativo, e all'utente esterno si può fornire un'informazione il più accurata possibile sullo stato di un progetto o di un aspetto particolare dell'organizzazione.
Per questo motivo, nel modello cooperativo, alle classi di informazioni ufficiali e personali affianchiamo quella delle informazioni ``para-ufficiali''. Infatti, come vedremo, i dati personali provenienti da unità informative autonome acquistano una valenza tale da poter essere considerate attendibili dall'organizzazione nel suo complesso.